“Si vede che le vittime del terrorismo portano dei voti, ma i terroristi ne portano di più”: è un’amara e polemica constatazione, quella di Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della Strage di Bologna e deputato eletto come indipendente nel Pd. Bolognesi si è sfogato così dopo il mancato inserimento nella manovra correttiva delle soluzioni dei residuali problemi applicativi della legge 206, quella sui risarcimenti alle vittime di terrorismo e stragi. Conclusione del deputato: “Se sulla manovra ci sarà la fiducia, io non la voterò”.
“E’ una presa in giro infinita – ha dichiarato Bolognesi a Radio Città del Capo – adesso c’è il ministro della Giustizia che si è messo a fare discorsi sulla giustizia riparativa, che è un modo surrettizio per chiudere gli anni di piombo, senza che i terroristi dicano la verità. Pensate al grado di fiducia che possiamo avere verso un governo che si comporta in questo modo”.
E non è finita: “Abbiamo deciso – annuncia Bolognesi da presidente dell’associazione dei familiari delle vittime del 2 agosto – che quest’anno, il 2 agosto, chiunque venga a Bologna del Governo per noi sarà una persona sgradita”.
La strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 fu causata dall’esplosione di una bomba piazzata nella sala d’attesa di seconda classe: 23 kg di materiale detonante di fabbricazione militare. Morirono 85 persone, fra cui Flavia Casadei, studentessa diciottenne di Rimini; oltre 200 i feriti.