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Rimini, Forlì e Bologna di nuovo alla guerra dei cieli?

Riprende la guerra degli aeroporti?

A giugno il presidente di Confindustria Romagna, Paolo Maggioli, aveva chiuso le porte a qualsiasi ipotesi di decollare di nuovo l’aeroporto di Forlì: “Sul tema aeroporti sconcerta che siano ripartite le sirene propagandistiche su quello di Forlì. La convinzione è che l’aeroporto di Bologna e quello di Rimini siano sufficienti e che si debba lavorare per la loro integrazione.”

A stretto giro gli aveva risposto Unindustria FC: ”La territoriale di Forlì-Cesena prende purtroppo atto della scarsa conoscenza dei fatti su cui si basano queste affermazioni. Un’infrastruttura come un aeroporto non esaurisce la propria importanza nella domanda di trasporto di passeggeri e merci, ma è un elemento cardine per la crescita e la competitività di tutto un territorio.

A quelle parole sono seguiti poi dei fatti.

E’ infatti prevista per domani (1 settembre) la costituzione della società  che parteciperà al prossimo bando per la gestione dello scalo di Forlì, atteso in autunno.

Gli imprenditori che costituiranno la società dovrebbero essere: Ettore Sansavini, presidente del gruppo Villa Maria; Alberto Vignatelli, presidente di Luxury Living; Giuseppe Silvestrini, di Unieuro; Armando De Girolamo di Lotras. Possibile anche la partecipazione di CMC e Orogel.

Positivo il commento del sindaco di Forlì, Davide Drei;  invece le reazioni dei primi cittadini di Cesena (Paolo Lucchi) e Ravenna (Michele De Pascale) sono ancora caute e misurate: ”vediamo prima il piano industriale”.

Molto più nette sono le posizioni delle associazioni economiche.
Permane la divisione in casa Confindustria, dove Ravenna e Rimini (con le dichiarazioni del presidente Paolo Maggioli contro Forlì che bruciano ancora) sono separate da Forlì-Cesena,in prima fila per far riaprire il “Ridolfi”.

Da parte sue Confcommercio con un comunicato appoggia l’iniziativa degli imprenditori ed auspica che Forlì divenga l’aeroporto della Romagna. La nota è firmata però dai presidenti di Confcommercio di Ravenna (Mauro Mambelli), Forlì (Roberto Vignatelli) e Cesena (Augusto Patrignani) . Tutta la Confcommercio romagnola, ad eccezione di Rimini.

Anche Federalberghi Ravenna sostiene la cordata di imprenditori e la riapertura del “Ridolfi”. Ed è anche precisa sugli obiettivi: “La proposta è di utilizzare l’aeroporto di Forlì, come seconda pista dell’aeroporto di Bologna. Per farlo non sarebbero necessarie grandi risorse in quanto l’aeroporto di Forlì è dotato di tutte le caratteristiche tecniche per poter partire immediatamente”.

Non è difficile pensare che uno degli obiettivi degli imprenditori (se non il principale) sia proprio quello di un accordo con il “Marconi” di Bologna per utilizzare Forlì come seconda pista. Infatti l’aeroporto di Bologna, in forte crescita di voli e passeggeri, rischia di vedersi bloccare lo sviluppo per oggettivi limiti strutturali: non ha spazio per espandersi più di così
A questo proposito nei mesi scorsi Bologna aveva preso contatto anche con l’aeroporto di Rimini . Ma secondo le indiscrezioni non è stato trovato nessun accordo di collaborazione tra Bologna e Rimini.

Da come si sta dipanando la vicenda dell’aeroporto di Forlì salta in evidenza come sia lontana ancora una visione d’insieme per la Romagna, per non dire dell’intera Regione. Al di là delle lettere d’intenti dei sindaci (che peraltro Ravenna non ha ancora firmato) alla prima prova dei fatti ciascuno guarda al proprio territorio.

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