Arroganti coi più deboli e zerbini coi potenti…
Cosi’ qualche anno fa nel pezzo rap “Quelli che ben pensano” Frankie hi-nrg definiva una categoria di persone che purtroppo spesso ci capita di incontrare.
Nel calcio questa definizione potrebbe calzare per squadre di medio alto cabotaggio, compagini in grado di maramaldeggiare contro le formazioni più deboli, ma incapaci di tenere testa a chi ha più frecce nel carniere, vittime spesso più di motivi umani o psicologici che tecnico tattici.
Il Rimini FC è l’ esatto opposto. I biancorossi bistrattano Sasso Marconi e Granamica facendo 9 gol in due partite e mantenendo la porta inviolata, ma…
Già, arriva il ma. I biancorossi perdono in maniera incredibile a Sant’Agostino riproponendo lacune e titubanze viste col Corticella, a Meldola e in svariate occasioni succedute dopo la prima sconfitta a Faenza.
E’ stata l’ ennesima dimostrazione di come ci sono valori umani in grado di superare i valori tecnici.
Così lo staff della squadra del paese perso tra le nebbie nel ferrarese ha commentato la vittoria dei ramarri, definizione molto cara al presidente Lenzi che in merito agli attributi che li contraddistinguono dalle normali lucertole, ha dissertato anche dopo la gara mentre lo intervistavo.
Mi sto lamentando? Assolutamente no, il presidente Lenzi aveva ragione.
Solo mancando in maniera pesante a quelli che sono i fattori umani che cuciono e forgiano una vera squadra, il Rimini poteva uscire male da Sant’Agostino. Valori smarriti in primis dalla parte esperta della squadra, incapace di trascinare gli “under” verso una prestazione dignitosa. E se la squadra non respira da squadra, alla fine sono più le volte che le prendi rispetto a quelle in cui le dài.
Fossi nei panni del “Mastro” non dormirei sonni tranquilli. Se è vero che è la squadra a mancare sul campo quando le cose si complicano, è anche vero che nel calcio quando si arriva alla fase cruciale della stagione o arrivano i risultati o, non potendo cambiare mezza squadra, si tenta quasi sempre la sferzata cambiando in panchina.
Sia ben chiaro, non me lo sto augurando e non è mia intenzione “tirarmela addosso”, ma bisogna essere realisti e concreti.
Il Rimini DEVE vincere questo campionato. Il Rimini ha sicuramente la squadra in grado di vincerlo, nessun tentativo va ignorato, nessuna possibilità va scartata in funzione dell’ unico obiettivo di quest’anno.
Dunque domani ci attende la gara della svolta o del declino. Il Progresso Calcio ci aspetta in quel di Castel Maggiore.
Dopo San Lazzaro, torniamo a giocare nel bolognese, contro formazione ambiziosa e ben organizzata anche fuori dal campo.
Il quarto posto in classifica è giustificato da uno score che parla di 30 punti, con 26 gol fatti e 18 subiti.
Non inganni il dato sulla difesa, visto che il Sasso Marconi capolista ne ha incassati 21, il Rimini ad oggi ha incassato 10 reti e domani dovrà affrontare un attacco importante.
Da temere particolarmente Di Maio, che ha già segnato 6 volte; lo segue Tani con 4 ma anche Rossi e Noschese con 3 segnature a testa rappresentano un pericolo da non sottovalutare.
Il presidente Fioratti ha dotato il mister Nader di una squadra completa, equilibrata e importante per la categoria.
Ma il Rimini, reduce dalla batosta di Sant’Agostino, come arriva a questa partita?
Con un occhio al campo e un occhio al mercato, questa settimana è passata cercando la concentrazione giusta in vista della gara di domani.
Lunedì, mentre la piazza borbottava per la sconfitta,il direttore sportivo Tamai ha annunciato l’ingaggio di Riccardo Valori.
Attaccante sicuramente importante per la categoria: arriva dalla Clodiense con 8 gol in carniere in 13 gare disputate.
Importanti le 2 stagioni appena passate, in cui Valori nella Sampierana ha messo a segno 36 gol in totale. Classe ’91, Riccardo ha l’età giusta per cercare la definitiva consacrazione, con un occhio verso quella serie D che ci auguriamo sia nella storia riminese del prossimo anno.
Oltre a Valori, il Rimini ha ingaggiato due giorni fa Nicolò Bacchiocchi, giocatore con caratteristiche molto differenti rispetto a Valori.
Parliamo infatti di un centrocampista di sostanza, uomo di gamba come lui stesso si è definito, acquistato probabilmente per dare maggior peso e maggior propensione alla battaglia nella zona centrale del campo.
Zona centrale che il Rimini deve imparare a fare propria sempre, non solo quando i campi sono lisci, ma anche quando l’erba è solo un ricordo i rimbalzi sono sempre irregolari e la grinta o la forza in un contrasto fanno più gioco di un passaggio filtrante rasoterra, impossibile da calibrare visto lo stato del terreno.
Basteranno Valori e Bacchiocchi, oltre alla promessa Abdul, per rigenerare i biancorossi?
L’auspicio è che siano la cura giusta. Mia impressione è che se davanti abbiamo probabilmente assestato il colpo giusto, a centrocampo servirebbe anche un altro gladiatore per poter sempre stare tranquilli da qui a metà/fine marzo, quando l’ erbetta tornerà a crescere e alcuni giocatori troppo inclini alla giocata a scapito del nerbo potranno tornare a essere utili al 100%.
Le porte dello spogliatoio biancorosso sono ovviamente aperte in entrambe le direzioni.
A fronte dei tre arrivi, sono partiti già quattro giocatori: oltre a Loiodice e Cecconi anche Filippucci e Muccioli hanno lasciato il Rimini in cerca di altre destinazioni.
Vittima più che altro di non essere più under Filippucci, che aveva fatto anche buone cose, ma non al punto di poter insidiare Cicarevic o Ricchiuti per una maglia da titolare.
Come sempre invito tutti i tifosi che ne hanno la possibilità a seguire la squadra di persona in quel di Castel Maggiore, calcio di inizio ore 14 e 30.
Forza Rimini!
Emanuele Pironi