Arresto fino a tre mesi o una ammenda che può salire sino a 206 euro a chi va con le prostitute. La drastica misura scatterà dall’11 dicembre 2017 e sarà valida su tutto il territorio di Rimini fino al 30 aprile 2018: un atto sulla scia delle disposizioni precedenti che il Comune di Rimini predispone per prevenire e contrastare lo sfruttamento della prostituzione.
Sanno Viale Regina Elena, Viale Regina Margherita, Viale Principe di Piemonte, Via Cavalieri di Vittorio Veneto, Via Losanna, Via Guglielmo Marconi, Via Novara, Via Macanno, Via Casalecchio, Via Fantoni, Via Emilia Vecchia, Via XIII settembre, Viale Matteotti, Via dei Mille, Via Tolemaide; su tutta la Strada Statale ”S.S. 16”- compresa tra il confine con il Comune di Bellaria-Igea Marina e il Comune di Riccione; in Piazzale Cesare Battisti, Via Savonarola, Via Mameli, Via Ravegnani, Via Graziani, Via Dardanelli, Piazzale Carso, Via Principe Amedeo; Via Varisco, in Viale Eritrea – nonché nelle aree adiacenti alle suddette strade o in prossimità delle aree di intersezione con le stesse vie elencate – le zone dove il divieto ha validità. Queste infatti sono le aree dove le lucciole lavorano con maggiore intensità.
“Lo avevamo annunciato nelle scorse settimane e adesso lo facciamo– dicono dall’amministrazione comunale di Rimini-. E’ un’ordinanza di contrasto di nuova generazione, per così dire, sulla scorta di quella adottata nei mesi scorsi dal Comune di Firenze, e che fonda le sue ragioni intorno alla piaga dello sfruttamento della persona, andando a punire quindi gli sfruttatori ‘a monte’ e a ‘a valle’. In assenza di certezze da parte dello Stato, crediamo importante, anzi indispensabile, cercare di attivare anche come Comune qualsiasi strumento contro un fenomeno odioso, caratterizzato peraltro da mille addentellati e altrettanti impatti negativi sulle città e i luoghi della quotidianità. Oggi è un giorno sicuramente importante in questo senso, ma ancora più importante sarà quanto accadrà dall’11 dicembre in poi. Non sarà facile ma l’anticamera dell’arrendersi è il fatalismo di chi non fa o non dice più nulla. Come Comune di Rimini non vogliamo arrenderci”.
L’ordinanza dispone anche che qualunque fatto o atto ritenuto rilevante ai fini fiscali, riscontrato dall’agente accertatore nei confronti di chicchessia, nell’ambito dell’attività di controllo e di accertamento sarà portato a conoscenza all’Agenzia delle Entrate, nonché al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rimini, al fine di consentire la valutazione, da parte di tali organi, in merito agli accertamenti fiscali di competenza.