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Riccione: chiuso il camping Fontanelle. Era proprio necessario?

In data odierna l’amministratore delegato di Romagna Gest srl, società del Gruppo di Campeggi Club del Sole, annuncia che si vede costretto, a disporre la chiusura del campeggio Romagna (ex Fontanelle) a seguito di un provvedimento degli uffici comunali preposti che segue la mancata definizione dei condoni del 1986 e 1995 in capo alla proprietà di quel periodo (Eredi Ceschina) che purtroppo di riflesso investe la società di gestione.

La Società del Gruppo Club del Sole, Romagna Gest srl, presente nella gestione della struttura da soli quaranta giorni, dichiara la totale estraneità ai fatti evidenziati e la completa disponibilità, già più volte rappresentata agli uffici comunali, a concorrere ad una soluzione che possa salvaguardare il personale occupato, l’immagine del campeggio e della Città. “Siamo sorpresi dalla severità del provvedimento. I condoni non ancora chiusi sono relativi agli anni 1986 e 1995, e dovrebbero riguardare, per quanto a noi noto, fabbricati adibiti a servizi igienici e pensiline di servizio”, commenta Adriano D’Andrea Ricchi, amministratore delegato di Romagna Gest srl.

La chiusura del campeggio su cui Club del Sole si è impegnato con un grande progetto di ristrutturazione comporterà la chiusura di tutte le attività commerciali collegate: ristorante, bar, market, bazar ed edicola. La ricaduta sull’occupazione e sull’indotto generato dalle 150 mila presenze attese nel campeggio saranno evidentemente gravi. Auspichiamo che le autorità competenti possano dare credito alla nostra disponibilità e ci permettano di proseguire  quanto prima con l’attività in piena sicurezza per i dipendenti e gli ospiti, e con gli investimenti previsti”.

Da diverso tempo, si cercava una soluzione per la gestione e il rilancio.

Rilancio e gestione di cui si doveva fare carico il Club del Sole (Romagna Gest) che opera nel settore da anni (il primo campeggio gestito risale al 1967), che opera in Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia (Garda), Veneto, e Toscana, con 11 campeggi complessivamente gestiti.

Tra l’altro il gruppo aveva dichiarato di voler investire notevoli risorse per la riqualificazione delle strutture, si parla di 10 milioni di euro.

Abbiamo raggiunto telefonicamente Adriano D’Andrea Ricchi (Amministratore delegato):

Venerdì è arrivato questa ordinanza di chiusura che ci obbliga a chiudere, inviatoci dal SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) e spero che la questione si risolva in fretta, noi siamo pronti per l’estate che è alle porte e non nascondo le preoccupazioni per i danni, non solo di immagine, che questo provvedimento crea”.

Tra l’altro – prosegue Adriano D’Andrea Ricchi – questa dovrebbe essere una stagione “ponte”. Abbiamo già pronto il progetto di riqualificazione per entrambi i campeggi e la nostra idea è quella di fare bene per il prossimo anno”.

Spero che la questione si risolva presto, noi non c’entriamo nulla con vecchie pendenze che devono essere date in carico a chi gestiva nel periodo in cui gli eventuali abusi sono stati commessi. Per altro lo scorso anno non mi sembra ci siano stati problemi. Semmai si tratterà di “chiudere” le parti oggetto del contenzioso, ma la chiusura totale no”.

“Mi dispiace – prosegue l’Amministratore Delegato – anche per i problemi legati all’occupazione. Direttamente abbiamo 12 dipendenti, senza calcolare l’indotto e le strutture date in gestione a terzi (v. ristorante, ecc…)”.

Come se ne esce?

Naturalmente abbiamo già inviato una istanza di sospensione del provvedimento”.

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