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Puntellato portale di S.Agostino, “chiesa del terremoto”

L’ingresso laterale della chiesa di S. Agostino è stato puntellato per precauzione, dopo che sull’architrave si è allargata una crepa già esistente, a seguito delle scosse di terremoto di ieri mattina. Anche all’interno della chiesa il sisma ha lasciato qualche segno, con la caduta di uno stucco che decora la sagrestia.

Coincidenze curiose, quelle che continuano a legare uno dei gioielli architettonici di Rimini al terremoto. Fu proprio il sisma che nel 1916 colpì duramente Rimini e il suo circondario a provocare il distacco degli intonaci settecenteschi di San Giovanni Evangelista, la chiesa che tutti i riminesi chiamano “San’Agostino” perché fatta edificare dai monaci benedettini eremitani che seguivano la “regola di S. Agostino”. Sui muri emerse allora il meraviglioso ciclo di affreschi eseguito dai pittori riminesi del primo ‘300. 

Seconda corrispondenza, uno di quegli affreschi raffigura il “terremoto di Efeso”. Secondo gli studiosi, come Oreste Delucca, è molto probabile che quelle immagini siano la “fotografia” di quanto accadde con il disastroso sisma che il 25 gennaio 1308 infierì su Rimini.

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Non è certo chi sia l’autore dell’impressionante affresco. Piero Meldini, sempre sulla scorta degli studi di Delucca, propende per Zangolo (Gian Angelo), fratello di altri tre pittori della “scuola riminese”: Giovanni, Giuliano e Foscolo, tutti figli di un certo Martino. L’intera famiglia abitava a due passi dal grande complesso monastico degli Agostiniani; proveniva probabilmente da S.Ermete, dove possedeva delle terre.

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