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Progetto Tiberio: un esposto di Italia Nostra per chiedere il sequestro del cantiere

Passa dalle parole ai fatti l’Associazione Italia Nostra, che dopo qualche settimana di silenzio, ritorna sulla questione del Progetto Tiberio, il complesso di lavori che interessano il Ponte e il suo invaso voluti dal Comune di Rimini con l’intento di riqualificare l’area e dare rilevanza turistica al monumento storico.

In una nota diffusa oggi a mezzo stampa l’associazione comunica infatti di aver presentato ieri un esposto alla Procura del Tribunale di Rimini “per scongiurare , con il completamento dell’opera, la definitiva e irreparabile compromissione dell’ambiente monumentale del Ponte Tiberio e delle mura medievali – malatestiane di contenimento del canale che costituisce il tratto conclusivo dell’alveo storico del fiume Marecchia.

Ora sta alla procura valutare se esistono le condizioni necessarie per un eventuale sequestro preventivo dei cantieri, come da art.321 c.p.p. 

Al centro della motivazioni contrarie di Italia Nostra c’è il timore che il Progetto Tiberio possa ledere in modo irreversibile il monumento e le mura che lo circondano: per inserire i sostegni d’acciaio di ancoraggio della passerella sospesa, infatti, sono state praticate 100 incisioni a taglio, dalle dimensioni di 50×50, ogni metro e mezzo.

Un vero e proprio processo distruttivo – attacca l’associazione – che contrasta con le esigenze di protezione del patrimonio storico e artistico, espresse nel precetto di rigorosa conservazione, istanza primaria della tutela secondo la disposizione dell’art. 29 Codice dei beni culturali e del paesaggio”.

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