L’onorevole Sergio Pizzolante ha affidato a Facebook il suo pensiero su Forza Italia. Ecco il suo ultimo post:
Ringrazio Massimo Palmizio.
Ringrazio Massimo Palmizio per il quale nutro una simpatia umana che dura da un po’ d’anni.
Lo ringrazio davvero perché con la sua iniziativa su Riccione ha chiarito bene uno (soltanto uno) dei motivi per i quali circa 3 anni, con la fine del PDL, non entrai in Forza Italia.
Mi costò molto.
Proprio le elezioni di Riccione furono scelte per darmi una lezione! Ero colui che portò alla Boldrini la lista del nuovo gruppo alla Camera, ero il coordinatore regionale del nuovo partito, mi avevano seguito quasi tutti i gruppi consiliari… bisognava uccidermi nella mia città. E quasi ci riuscirono.
Però fu anche una fortuna, perché se non l’avessi fatto mi troverei oggi, probabilmente, nel ruolo di Palmizio.
Il motivo che Palmizio ha chiarito e il seguente: le persone, i volti, le storie, non contano niente.
Contano i simboli di partito, le etichette e decide uno a chi darle. Decine di persone (oltre il 90% del partito) si riuniscono per dire che Tirincanti non poteva fare altro? Che ha solo reagito al tentativo del sindaco di far fuori Forza Italia? Tutti, compreso consiglieri comunali, assessori, coordinatore provinciale, tutti. Tutti fuori!
Il sindaco vuole far fuori il tuo vice sindaco e che si fa? Ci si sottomette al sindaco! Si regala l’etichetta del partito con l’impegno che sarà la Tosi a decidere se i candidati andranno bene o no!
Incredibile!
Pensavo che il peggio l’avessimo raggiunto 6 anni fa a Rimini quando decidemmo democraticamente che il candidato sindaco doveva essere Lombardi e qualche giorno dopo, da Roma, arrivarono gli attacchini per affiggere il manifesto di Renzi sopra quello di Lombardi.
Perché era stato deciso che il candidato di Rimini doveva appartenere alla corrente di La Russa.
Ora potranno esibire un po’ di etichette, senza persone, senza anima.
I campioni del civismo che fu, tutti avvolti da etichette senza volti.
