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NCC liberalizzati su tutto il territorio nazionale, taxisti sul piede di guerra

Protesta nelle maggiori città italiane dei taxisti contro un emendamento introdotto, ieri, a firma della senatrice Lanzillotta, nella legge “Milleproproghe”. Secondo chi scende in piazza, equipara di fatto il noleggio di auto e i tassisti. Aprendo così le porte, è l’accusa, a Uber, la app per il noleggio di auto con conducente e contemporaneamente si elimina la “territorialità” alle auto NCC che potranno quindi operare liberamente su tutto il territorio nazionale.

“Il margine di ripensamento è risibile – afferma Federico Rolando, portavoce nazionale di Federtaxi – questo potrebbe aprire panorami prossimi di lotta, che verranno stabiliti durante l’assemblea di categoria prevista per il 22 a Roma, prima del passaggio definitivo in Parlamento. I tassisti aspettano da settembre 2015 il promesso tavolo sulla legge delega concordato con il governo”.

Ma sulle proteste di oggi potrebbe intervenire duramente il Garante degli scioperi, in quanto il servizio è stato sospeso, recando in molti casi danno ai cittadini, senza preavviso: «In particolare, qualora tali manifestazioni dovessero apparire contrarie alle norme relative all’esercizio del diritto di sciopero (tra l’altro con riguardo al preavviso, la durata, l’informativa all’utenza, la garanzia dei servizi minimi), l’Autorità aprirà un procedimento di valutazione, anche al fine dell’adozione delle relative sanzioni», scrive l’Authority, che ha chiesto informazioni ai prefetti sulle modalità della sospensione del servizio dei tassisti.

Il settore dei taxisti sicuramente necessità di un riordino complessivo, come d’altra parte promesso dal Governo già nel 2015, ma questa modalità d’intervento rischia di creare una grande confusione non solo tra gli operatori ma anche tra gli utenti.

Infatti si interviene liberalizzando il territorio per le auto di rimessa con conducente (NCC). Questo significa che chi ha la licenza (NCC) per esempio a Bologna potrebbe venire a Rimini ad operare durante una importante manifestazione fieristica. Oppure, durante i periodi di punta l’estate, organizzare navette presso le discoteche, le stazioni ferroviarie e quant’altro. Facile immaginare il caos che potrebbe generare questa situazione.

Invece, non si interviene su Uber. Tutti sanno che è una forma di taxi fai da te. Con la propria auto vengono dati  dei “passaggi” a cittadini che debbono recarsi in qualche parte della città. Ovviamente a pagamento.

Anche in questo caso appare una evidente disparità tra chi ha una regolare licenza. Non solo fiscali ma normative ad iniziare dal tipo di patente necessaria per guidare un Taxi (patente B ma con abilitazione professionale) ed i controlli sul mezzo.

In definitiva se si vuole affrontare il problema del numero dei taxi questo va affrontato non riducendo le garanzie per gli utenti ma diminuendo i blocchi che impediscono l’aumento dei taxi nelle città.

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