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Mercato ittico. PD Bellaria: “Il fallimento è una testimonianza dell’incapacità dell’amministrazione”

Di seguito una nota inviataci dal Partito Democratico di Bellaria Igea Marina sul mercato ittico.

La frustrazione è tanta. Siamo stati facili profeti quando annunciammo che il mercato ittico, o meglio la pescheria, non avrebbe avuto le gambe per stare in piedi.
A nulla sono servite le nostre parole di dissenso per una struttura, quella che sta fallendo, che non avrebbe portato nulla alla marineria locale
La Giunta Ceccarelli con l’utilizzo di finanziamenti regionali, senza pensare né ascoltare, nel 2011  partì in quarta per costruire a Bellaria Igea Marina un “Mercato Ittico all’ingrosso per la Produzione dei prodotti della pesca”. Ma i problemi erano già da subito chiari: sia perché il pescato locale era da anni di modestissime quantità, sia perché è già difficile tenere in piedi i due mercati storici del territorio romagnolo come quello di Cesenatico e di Rimini che registrano ben altro bacino di produttori, sia perché, infine, una tale struttura non può essere dedicata  prevalentemente alle vongole e alle cozze, le quali come ben sappiamo hanno un percorso di vendita tutto loro, a cui serve soprattutto un centro di raccolta come tanti ce ne sono in giro, di natura privata, da Ravenna a Cattolica. Tuttavia, nessuno ascoltò: “il Mercato Ittico sé fatto”.
Forse vi era la puerile impressione che così facendo si poteva riqualificare il Porto? Ma per chi? Per quale mercato? Quello forse delle lumachine? Dicemmo allora che non avrebbe funzionato e oggi a distanza di 5 anni tutto è fallito. Che non si cerchino poi facili scuse dicendo che il fallimento riguarda la gestione e non la proprietà. Come se una gestione diversa possa essere in grado di fare poter risolvere i problemi strutturali che erano evidenti già al momento della costruzione dell’opera.
E per di più cosa è accaduto?
Il nostro Sindaco oltre a costruire una cattedrale nel deserto, in contropartita, ha chiuso, sigillato, distrutto le piccole bancarelle, tanto caratteristiche e che da anni rappresentavano anche in maniera folcloristica la nostra marineria. Nulla infatti è rimasto dei vecchi banchi per la vendita del pesce costruiti all’inizio degli anni Novanta in sostituzione del mercato comunale collocato in via Rubicone (lungo porto) già allora del tutto inutilizzato. A errore si è aggiunto errore. C’è qualcosa d’illogico e incomprensibile in questa vicenda che a guardarla bene non è solo un macroscopico spreco di danaro pubblico, ma è anche la testimonianza più chiara dell’incapacità di questa amministrazione.

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