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“Maggioranza a un bivio”: un cittadino di Riccione scrive a “l’Arciunes”

LA MAGGIORANZA E’ AD UN BIVIO

La scena politica riccionese pare destinata, negli ultimi tempi, a non farsi mancare nulla e, soprattutto, a non peccare certo di mancanza di originalità. Non è davvero semplice capire, infatti, come si possa qualificare il “tormentone” che si agita intono alle richieste dei 5 di Unione Civica e alla posizione assunta dal Sindaco Tosi, dal momento che sembrano inutilizzabili tutte le definizioni ad oggi conosciute nell’ambito della politica contemporanea.

Così come non è facile né corretto etichettare tutto come espressione di uno scontro sui pesi e sulle misure da riconoscere o da ridefinire, sarebbe questa un’aggettivazione inadeguata non tanto per i motivi per cui si è creato lo scontro quanto per la natura stessa delle ragioni che l’hanno determinato e che a quanto sembra, per evidente paura, non intendono guadare ad una tornata elettorale anticipata.

Quello che appare evidente, e che potrebbe contribuire a dare una lettura più chiara, è che questa maggioranza è arrivata ad un bivio che vede, da una parte la via del riemergere e del consolidarsi di quelle antiche alchimie del potere, fatte con il bilancino, con il peso “pesato” della rappresentanza e con quel immorale gioco al ricatto, di veti e rinvii continui che hanno in sé per lo più motivi personali o politici. E dall’altra, quella che si snoda intorno ad una rigorosa etica e di un sistema di regole e consuetudini, che con forti difficoltà e qualche inspiegabile e colpevole ritardo, indicano la volontà di un cambiamento generale del fare politica che resta per lo più e al momento una promessa ancora e pienamente da mantenere.

E’ evidente che, in un governo cosi, chi rischia di più è chi ha a cuore l’etica, perché quell’etica e le regole sono il cemento che ha tenuto e tiene uniti i suoi militanti, i suoi elettori ed ogni cedimento in favore di questo o di quel giocatore che muove le sue pedine a proprio esclusivo piacimento, determinerebbe la perdita del consenso e di credibilità.

Una situazione paradossale che quindi mette tutti di fronte ad una scelta che va oltre la stessa accondiscendenza o il cedimento alle richieste, con o senza compromesso e compensazioni.

E che come spesso succede sarà quella di non scegliere. Gioco facilissimo, dal momento che lo stallo, il “drole de guerre” di questa fase, consente , come si va leggendo in questi giorni, un po’ a tutti di esercitarsi nelle pratica della costruzione di geometrie politiche ardite.

E così, mentre tutti cercano una soluzione ragionevole la vera notizia è che ognuno pensa adesso solo a “blindarsi”, perché l’obiettivo vero è quello di prepararsi ad una soluzione definitiva a cui si tenterà di arrivare per gradi. Molto meglio quindi adesso aspettare che si creino – magari in pochi mesi – le condizioni più favorevoli e chissà che anche la crisi non scavalli il suo momento peggiore.

Sergio Piccinini cittadino di Riccione

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