Juri Magrini, segretario Provinciale PD, e Andrea Gnassi, sindaco di Rimini, commentano i risultati delle elezioni amministrative, conclusesi definitivamente con il ballottaggio della giornata di ieri, che hanno interessato tre comuni della nostra provincia: Riccione, Morciano e Coriano, in n3essuno dei quali il Partito Democratico ha prevalso.
“Dei tre comuni al voto – dice Magrini – in due eravamo opposizione e in uno sappiamo perché ci sono state elezioni anticipate. Non possiamo nasconderci, il problema è il Partito Democratico, di come siamo percepiti. Non siamo più attrattivi.
E’ necessario fare una riflessione da Rimini a Roma. Questo non si può considerare solo un voto sulle amministrative o sui singoli candidati perché praticamente abbiamo perso ovunque, e dove abbiamo vinto penso a Padova, il neo Sindaco è stato netto nel rivendicare la sua autonomia civica. I cittadini non ci votano, si è rotto qualcosa. Questo è un problema che va affrontato con onestà. Se non affrontiamo la situazione credo che andremo incontro ad una sconfitta anche alle politiche. Con l’ambizione di voler rappresentare tutti, non rappresentiamo più nessuno e siamo percepiti solo come il partito del potere , degli interessi e dell’establishment da sconfiggere e in momenti come questo, di grande difficoltà, la gente decide di non votarci. Non siamo motore di speranza ma siamo visti come il problema. Chi ha fatto campagna elettorale, chi ha fatto il porta a porta, sa di cosa parlo. Dissi queste cose già dopo le amministrative del 2016.
Abbiamo perso ovunque, non è come pensa qualcuno un problema di formule messe in campo nelle varie realtà territoriali o di candidati, anche perché erano le più diverse così come i candidati, evidentemente il problema è più complesso del dobbiamo “aprirci di più”. Oppure si pensa che sommando pezzi di ceto politico si possano risolvere i problemi di quel 50% di elettorato che non vota più? Anche le divisioni nei territori non sono più sufficienti a spiegare il grado di disaffezione e astensione dal voto dell’elettorato che è sempre più ampio .
Nei prossimi giorni è convocato il coordinamento dei Segretari Provinciali a Bologna, a seguito del quale convocherò gli organismi del partito provinciale per iniziare ad analizzare l’esito di queste amministrative e per provare ad affrontare insieme l’agenda dei prossimi mesi che prevedo sarà molto complicata.”
Andrea Gnassi da parte sua scrive:
“Credo che per evitare situazioni facilmente immaginabili, meglio sarebbe discuterne prima di tutto negli organismi del partito. Siccome è costantemente dietro l’angolo- anzi, è un pezzo del problema- il rischio di allargare ancora di più le fratture tra noi, sulla base di dichiarazioni a caldo o intempestive o dettate dalla pura voglia di strumentalizzare e distruggere, meglio sarebbe discuterne nelle sedi deputate a farlo. Lasciamo per una volta da parte l’additare facili e singole responsabilità, senza invece fare riflessioni più serie e profonde.
Più in generale oggi mi permetto di ribadire che tutti noi, a tutti i livelli, dovremo batterci con ancora maggiore forza per un PD perno di un progetto radicalmente riformatore che si allarga da un lato a un civismo sociale a sinistra e dall’altro, con coraggio curiosità e sguardo, a un civismo del fare, dell’intraprendere, dell’impresa e delle professioni. Questo allargamento è centrato non su alleanze politiciste che di fatto diventano convenienze elettorali ma su idee dichiarate di città o paese (urbanistica, sicurezze, scuola, impresa). Idee maturate e coltivate nel tempo, discusse fino a farle diventare patrimonio comune e condiviso, e non tirate fuori all’ultimo momento nell’imminenza della scadenza elettorale.
La novità politica è qui: non nel pretendere di essere un partito maggioritario, a cui magari sottomettersi o che ha dentro tutto, ma un partito il cui obiettivo è ‘possedere’ una vocazione maggioritaria di un’idea di società e città, attorno alla quale coagulare forze larghe, plurali”.