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Gruppo Antimafia Pio La Torre al Comune di Rimini: “Bene sequestrato alla criminalità è stato venduto?”

L’Associazione Gruppo Antimafia Pio La Torre (G.A.P.) chiede al Comune di Rimini se un bene che era stato confiscato in basi alle leggi antimafia sia stato poi venduto:

“Nei giorni scorsi – scrive la G.A.P. –  in occasione di alcune ricerche che stavamo effettuando in rete, abbiamo appreso di novità che riguarderebbero il bene confiscato in via definitiva presente nel comune di Rimini. Ed in particolare, stando alla dicitura rinvenibile sul database dell’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati, risulterebbe che l’immobile situato in via Satyricon (già via Gounod) sia stato venduto. Facciamo un passo indietro. L’immobile di cui parliamo è stato confiscato in via definitiva nell’anno 2012 ad un imprenditore, in virtù della legislazione antimafia che consente di aggredire i patrimoni anche ai non appartenenti alla criminalità organizzata (la cronistoria completa è rinvenibile nei vari dossier sui beni confiscati presenti sul nostro sito e su quello dell’Osservatorio di Rimini sulla criminalità organizzata http://www.gruppoantimafiapiolatorre.it/sito/beni-confiscati/dossier-beni-confiscati.html)”.

“A fine 2012, venuti a conoscenza di questo appartamento – prosegue l’Associazione – ne abbiamo segnalato la presenza ad alcuni consiglieri comunali, i quali a loro volta hanno sollecitato la giunta affinché ne richiedesse l’acquisizione al patrimonio comunale. Stando a quanto dichiarato all’epoca dal vicesindaco Gloria Lisi, l’immobile sarebbe poi dovuto rientrare in un ampio e lodevole progetto denominato “Housing first”. Tuttavia, sin dalla lettura del provvedimento di confisca abbiamo altresì appreso che su parte del bene gravava un’ipoteca, vantata da Unicredit. Da allora, per quanto è di nostra competenza, non ci sono state sostanziali novità a parte un’intervista rilasciata dall’assessore Brasini”.

“Oggi tuttavia scopriamo, se confermata, la notizia della vendita dell’immobile, il cui decreto (sempre basandoci su quanto riporta il database dell’Agenzia, aggiornato al 20 agosto) risalirebbe addirittura al 13 ottobre scorso”.

“Fuor da ogni intento polemico – che mai ci è appartenuto, come può serenamente testimoniare la nostra attività decennale – ma con il solo scopo di fare il punto della situazione sull’immobile di via Satyricon, chiediamo pertanto all’Amministrazione Comunale se ciò corrisponda al vero o in ogni caso di aggiornare tutti i cittadini sulla situazione attuale dell’appartamento. Siamo sinceramente convinti che un tema del genere, strettamente connesso con l’eventuale riutilizzo sociale del bene a favore della collettività, previsto dalla legge n. 109/96, non possa che essere governato dall’assoluta trasparenza e dal dibattito pubblico”.

“Non possiamo infatti evitare di domandarci, se il bene è stato in effetti nel frattempo venduto per soddisfare i creditori, perché tutti coloro che si sono impegnati contro la criminalità organizzata nel territorio, ed in primis l’Osservatorio provinciale creato proprio con uno scopo di coordinamento delle attività, non siano stati informati, dal momento che l’immobile è (era?) a tutti gli effetti acquisito al patrimonio comunale quando ciò sarebbe avvenuto. Ci poniamo questi interrogativi non perché contrari a prescindere alla vendita di un bene confiscato – conoscendo le oggettive difficoltà che possono derivare da vicende analoghe (certo avremmo auspicato un esito diverso, non possiamo nasconderlo) – ma quantomeno – conclude la G.A.P. – nell’ottica di consentire a tutti i cittadini riminesi una corretta ed aggiornata informazione sullo stato dei beni confiscati presenti sul nostro territorio”.

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