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Fiere. Bologna vuole allearsi con Milano. La Regione no

Nei giorni scorsi, il sindaco di Bologna Viriginio Merola, in occasione della presentazione del bilancio semestrale della Fiera di Bologna aveva lanciato l’ipotesi di un’alleanza tra le fiere dell’Emilia Romagna (Bologna, Rimini e Parma) con Milano e Verona.

“La nostra fiera, ha detto Merola, per la sua forte presenza sui mercati internazionali è uno dei principali ponti di collegamento che abbiamo con il resto del mondo». Una fiera che crescerà ancora e che «porterà avanti il progetto di aggregazione regionale al quale siamo chiamati». Anche se «i dati appena letti , chiarisce il sindaco  Merola , ci dimostrano che i confini regionali non bastano per vincere la sfida dei mercati. Bisogna fare squadra, tutti insieme, anche con Milano». Perchè, insiste il sindaco “gli amici veneti e lombardi che fanno i referendum di autonomia dovrebbero capire che la vera area di autonomia territoriale, di investimenti e di Pil è oggi tutto il nord, e che il nemico non è Firenze, Verona o Milano, ma i mercati esteri. Non è detto che sia una cosa automatica, ma ci sono molti modi per farlo, anche più semplici di una riforma istituzionale. Ad esempio unirsi e fare squadra per andare insieme all’estero, in una sana divisione dei compiti, che da sempre è la ricetta migliore per competere”.

Interviene nel dibattito anche Gianpiero Calzolari, Presidente della Fiera di Bologna: “Culturalmente dobbiamo ragionare come sistema-Paese, Ma dobbiamo fare che le cose accadano: il nostro con Milano perciò è un approccio di disponibilità, non muscolare”.

Nel dibattito, a questo punto, si inserisce il Presidente della Regione Stefano Bonaccini che scrive sul suo profilo Facebook:

”La Fiera di Bologna con i conti talmente positivi che si piazza tra le prime dieci in Europa, così come insieme a quelle di Parma e Rimini ha chiuso lo scorso anno con bilanci in attivo a fronte della quasi totalità delle fiere italiane che hanno invece accumulato passività, compresa Milano.

Insisto: se i tre grandi poli fieristici dell’ Emilia-Romagna collaborano, piuttosto che competere, esprimono una forza “dimensionale” e strategica straordinaria. Per questo perseguiamo l’obiettivo dell’unica holding regionale che metta in valore tali eccellenze. Ovviamente disposti a collaborare anche con Milano. Perché siamo italiani, prima che emiliano-romagnoli e tutto ciò che può servire a irrobustire la competitività del Made in Italy ben venga”.

Il messaggio del Presidente Bonaccini è molto chiaro. Si proceda prima con la costituzione dell’holding regionale delle fiere e successivamente le alleanze fuori dai confini. Da parte del presidente della Regione non è soltanto un richiamo al metodo di lavoro ma soprattutto di merito. Sono molti anni che si parla di sinergie, aggregazioni, fusioni tra i tre principali poli fieristici regionali ma non si è mai giunti a nessuna conclusione concreta.

Dopo l’uscita di Merola il rischio che tutto venga ancora rinviato anche questa volta è concreto.

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