Doveva essere la novità dell’estate. Nell’incantevole piazza della Darsena di Rimini un cartellone di eventi, per tutta l’estate con la partecipazioni di cantanti, gruppi musicali e dj di fama nazionale ed internazionale. E’ finita con una figuraccia di livello addirittura internazionale, di fronte a tanta gente arrivata anche dall’estero per il concerto di Al Bano e Romina Power, il clou del cartellone.
Secondo gli organizzatori si trattava di una iniziativa fatta di concerti e atmosfera per coinvolgere il pubblico in canti, balli e costumi, la gloriosa storia di Rimini, dagli anni ‘60 agli anni ‘80, con i suoi miti, profumi, colori, suoni e protagonisti delle magnifiche notti che hanno reso famosa la città del divertimento nel mondo, fatta di emozioni e ricordi dove le note di una canzone erano legate ad una moda, ad un ballo. Riportando la mente per chi l’ha vissuto e insegnando a chi non c’era a quando la stagione estiva riminese era segnata dallo scorrere lento delle ore notturne.
Il tutto grazie all’imprenditore bolognese Willer Dolorati, sul cui conto per la verità più di uno aveva nutrito dei dubbi, dopo il naufragio del Lady Godiva nel 2016 dopo un suo tentativo di rilanciarlo. E anche quest’anno le notizie di conti non saldati – per la pubblicità, le ospitalità, gli stessi artisti – si facevano sempre più insistenti.
La novità dell’estate si è trasformata in uno delle più clamorose bufale della storia della Riviera di Rimini. Dopo le disdette in serie di Massimo Ranieri, Tony Hadley, Vinicio Capossela, Tony Wilson, Renzo Arbore e – proprio oggi – dello spettacolo di Beppe Grillo che si doveva tenere in agosto è arrivata la clamorosa disdetta di Al Bano e Romina.
L’annullamento anche di questo concerto chiude il sipario sulla manifestazione. Il Comune di Rimini, per voce dell’assessore Jamil Sadegholvaad, ha ritirato il patrocinio (gratuito) all’iniziativa. E annuncia che valuterà una richiesta di risarcimento per il “pesantissimo danno di immagine per la città di Rimini”.
Al Bano ha raccontato di aver aver provato sino alla fine a svolgere il concerto, “per rispetto ai fan”. Fino alle 17.30, di fronte alle voci che si rincorrevano, tranquillizzava il pubblico già in attesa promettendo che la serata ci sarebbe stata, anche a costo di rinunciare al cachet intero. Ma poi gli è stato comunicato che non avrebbero preso neanche un centesimo, nemmeno per i musicisti e i tecnici. L’esibizione era diventata ormai impossibile poiché neanche il server audio-luci era stato pagato e il personale si sarebbe rifiutato di accendere gli impianti. A quel punto Al Bano e Romina hanno dovuto arrendersi.
Pesanti le dichiarazioni di Al Bano e Romina in un conferenza stampa improvvisata al Grand Hotel di Rimini.
“Oltre il danno, anche la beffa – ha commentato lui – Quando è troppo è troppo. Mi si dice semplicemente che i soldi non ci sono. Certa gente va cancellata dal mondo dello spettacolo. Qualcuno mi aveva anche avvertito, ma avevo voluto credere a questo signore. Invece quello è una fabbrica di bugie, le racconta perfino a se stesso. Qui c’era una trappola e io ingenuo ci sono caduto. I fan sappiano che non è colpa nostra”.
E ancora: “Mai capitato una cosa del genere in 53 anni di carriera. Mai! E proprio qui a Rimini e proprio oggi”. Come ha ricordato lui stesso, a Rimini nel 1966 Albano Carrisi aveva cantato per un mese intero: “Alla Locanda del Lupo di Miramare a 10 mila lire a sera. E l’anno dopo, quando era esplosa ‘Nel sole’, anche se ero ancora sotto contratto per un mese per quelle 10 mila lire, mi consentirono di fare altre serate in giro, così per la prima volta vidi 250 mila lire tutte insieme”.
Il 26 luglio ricorre poi il 48° anniversario di matrimonio della coppia. “Se almeno fosse stato l’anniversario del divorzio”, ha commentato lei, cercando di sdrammatizzare. Ma la delusione è stata fortissima anche per Romina: “Proprio a Rimini ho girato il mio primo film nel 1964, ‘Menage all’italiana’ di Franco Indovina, avevo 13 anni. Mi dispiace tanto per la tanta gente arrivata qui apposta per noi, anche dalla Russia, dalla Romania, dalla Germania”. Una signora giunta dalla Sicilia era addirittura pronta con la sua bottiglia di champagne da regalare alla coppia.
Alla conferenza stampa insieme all’assessore Jamil Sadegholvaad c’era il dirigente al turismo Giampiero Piscaglia. “Quel signore – ha aggiunto l’assessore – non ha pagato neppure la Siae. E mi dicono che anche Marina di Rimini ha ricevuto niente più che un piccolo acconto. Avevamo esitato prima di concedere il patrocinio, ma ci erano stati mostrati contratti firmati. Alla conferenza stampa di presentazione era intervenuto Renzo Arbore in collegamento, Radio Montecarlo ha trasmesso per un mese da Rimini, ma…”.
Ora il Comune sta vedendo come far fronte al danno con un concerto riparatore e si sta consultando l’agenda della coppia per trovare una data libera: loro sono disponibilissimi. E chi ha pagato il biglietto? Si cercherà di fare pressioni per un rimborso, senza troppe illusioni.
Intanto alla darsena andava in onda la protesta dei tanti fan che avevano pagato per assistere il concerto. Si parla di circa 1000 spettatori con regolare biglietto pagato da 40 a 90 euro che si trovati di fronte alla disdetta del concerto direttamente in darsena. Non sono mancati momenti di tensione con l’intervento delle forze dell’ordine.
Un bruttissimo finale per una giornata surreale, che però ad Al Bano non toglie del tutto il buon umore: “Bambola, non c’è una lira!”, esclama alla fine sorridendo rivolto a Romina.