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Santarcangelo: lettera aperta di Roberta Talacci al candidato Samorani

“il medico delle Donne il sindaco di Tutti”

Questo è lo slogan di Domenico Samorani   candidato  sindaco al comune di Santarcangelo.

Istintivamente quando l’ho letto ho provato un dolore quasi fisico perché legato alla memoria di mia mamma.

Proprio dai medici del Franchini aveva ricevuto la diagnosi del tumore e da quella stessa struttura ha ricevuto tutto ciò che un ospedale deve garantire ad un suo paziente.

Ha ricevuto cura e attenzione grazie alla professionalità di tutti gli operatori ma anche  grazie alle scelte fatte dalla sanità locale che  a quegli operatori ha dato la possibilità, ieri come oggi, di svolgere al meglio la loro professione. 

Leggendo il suo slogan, quello che mi è tornato tristemente alla mente é il ricordo della devozione che mia mamma come le persone che si trovano a combattere la guerra contro il cancro, hanno nei confronti dei medici che le curano.

In loro incarnano la speranza di essere salvate, il sogno di sentirsi dire l’abbiamo sconfitto…hanno bisogno di vincere la paura con la speranza che ripongono in loro, al punto di arrivare a fare quell’equazione che suona come “dottore= vita”. 

Un legame di riconoscenza che non può e non deve essere strumentalizzato da nessuno.

Un’equazione che non va spezzata e che va trattata con rispetto.

Quel rispetto che ho trovato in tutti i medici che nei lunghi anni di cura hanno aiutato mia mamma a vivere quella tremenda malattia. 

Non trovo il rispetto nel suo slogan dottor Samorani.

Non la conosco dottor Samorani. 

Come medico  sicuramente sarà bravo come i suoi colleghi gli stessi che ho avuto la fortuna di conoscere professionalmente, per questo mi sento di  mi dirle che se vuole tentare di correre per essere  il sindaco di Santarcangelo metta in campo quelle azioni di rispetto che leggiamo nelle sue  belle parole di presentazione e non lo faccia strumentalizzando quelle donne che già hanno dato molto alla vita. 

Non manchi loro di rispetto per un voto, come medico glielo deve”.

Cordiali saluti, Roberta Talacci

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