Stanno facendo il gito dei social i video delle risse fra ragazzini nel centro storico di Rimini. Ma in un caso si deve parlare addirittura di bambini, aizzati e filmati dai più grandi con gli smartphone.
In uno dei filmati, girato nella sera di sabato 29 ottobre, si vede il parapiglia e l’inseguimento di gruppi rivali attraverso piazza Cavour, un fuggiasco fatto cadere con uno sgambetto e gli inseguitori ad accanirsi su di lui a terra. Ma in un altro postato il giorno prima la scena è ancora più impressionante. Il più piccolo del gruppo e, parrebbe, l’unico di colore, è accerchiato da ragazzini più grandi; visibilmente intimidito si guarda intorno come in cerca di aiuto. Qualcuno dei “grandi” fa il gesto di colpirlo con un pugno, ridendo; un altro gli dice “ti ha dato uno schiaffio, non glielo dai indietro?”. E altri “Sei un bambino” e poi rivolti a un altro giovanissimo, in calzoni corti ma più grosso del “bambino”: “Dai picchialo”. Quello lo fa e allunga uno schiaffo. Ma il piccolo lo restituisce immediatamente. Tutti ridono, incitano.
E la scena si ripete. Quello appena più grande finge un pugno, poi ride e sembra andarsene, invece si gira di scatto e colpisce di nuovo, questa volta con due schiaffi più forti. E anche questa volta la reazione è immediata, il piccoletto restituisce ogni colpo e anzi salta addosso al suo aggressore, lo fa cadere a terra e lo tempesta di pugni. Solo allora qualcuno interviene per separare i due, mentre gli altri dileggiano quello che prima avevano aizzato: “Stai piangendo”. Il tutto sembra svolgersi in via Serpieri presso la Conad.
I video circolano soprattutto su Instagram e Telegram e attraverso gruppi dove vegono postate escluvamente scene di questo genere. Gruppi che vengono chiusi dal servizio di messaggeria e continuamente riaperti con nomi simili. Non di rado, ipocritamente, facendosi chiamare “Stop alle risse”, “Emergenza babygang, fermiamoli”.
Dopo questi episodi, il Questore di Rimini Rosanna Lavezzaro ha ordinato l’intensificazione dei controlli nelle aree dove sono avvenuti i disordini. La Polizia ha svolto operazioni straordinarie sia nella serata di domenica 30 che in quella di lunedì 31, con l’impiego di personale aggregato dai Reparti inquadrati.
“Un’ottima scelta, quella della richiesta dei reparti – commenta il segretario regionale del sindacato autonomo di Polizia SAP, Roberto Mazzini – che permette di scaricare in parte il personale della Questura da un ulteriore carico di lavoro (già è previsto un forte impiego per Rimini/Cesena) che è tutto l’anno sulle spalle degli operatori di stanza a Rimini. Auspichiamo che la presenza dei reparti inquadrati nei fine settimana possa diventare sistematica al fine di permettere un maggiore equilibrio dei carichi di lavoro e miglior funzionamento di tutti gli uffici della questura”.
Dopo di che Mazzzini passa alla polemica politica: “Come diciamo da tempo le forze non bastano mai in un territorio cosi particolare, pieno di attrattive in cui la delinquenza, comune e non, trova terreno fertile e troppo spesso l’operato delle forze dell’ordine è continuamente messo in discussione. È importantissimo che tutti gli enti sul territorio collaborino per la ricerca della soluzione migliore di questo fenomeno giovanile che è in continuo aumento, che si espande tramite i social e attraverso l’emulazione trova sempre più terreno fertile tra i ragazzini”.
“È ovvio che la pronta risposta della pubblica sicurezza e degli operatori tecnici dei vari settori deve essere corroborata dalla politica locale che da anni parla di sicurezza ma di fatto sui temi caldi come le baby gang, la sicurezza in centro storico in stazione o in altre zone della città non ha inciso come necessario. Un grande problema culturale ed educativo che va affrontato”, asserisce il segretario del SAP.